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Loris Benlodi: la storia

Materiali poveri e comuni, ispirazioni paesaggistiche locali, creatività a briglie sciolte. Sono questi gli ingredienti dei presepi

di Loris Benlodi, che dal 1985 attinge ai propri esperimenti pittorici, alla profonda conoscenza dei paesaggi che lo circondano

e a una sensibilità artistica originale e profonda per creare opere quotidiane ricche di poesia, dalla manualità preziosa e ricercata.

Cartone, legno, sughero, radici di arbusti e pezzetti di stoffa, disponibili in qualsiasi casa o cortile, diventano gli elementi portanti delle ambientazioni delle Natività messe in scena dal cinquantacinquenne artista mantovano, completate con pittura

ad olio o acrilica.

Al loro interno si trovano statuine realizzate a mano con una struttura portante in fil di ferro e rivestimenti di stoffa per dare corposità, abiti ottenuti con tessuti veri, teste e mani modellate sapientemente con il pongo e casupole le cui tegole di cartone bagnato di colla sono create una a una posizionandole sulla punta di una matita per dar loro conicità, seccate e quindi dipinte singolarmente.

Troviamo anche cartine colorate di cioccolatini, caramelle e passamaneria in questi unici presepi, come decorazioni architettoniche del tutto particolari delle chiesette gotiche che fanno da sfondo alla scena. Il tutto ideato e assemblato meticolosamente grazie anche agli studi come Geometra di Benlodi, che gli permettono di restituire veridicità alle forme,

alle composizioni e alle costruzioni. 

Ogni presepe richiede un lavoro lungo fino a 4 mesi, per un risultato unico che è valso all'artista presenze in tutte le rassegne del settore, dall'Arena di Verona dove ha debuttato nel 1989 sino a raggiungere il top a Roma alla "Mostra dei 100 presepi

e Lublino, in Polonia, città gemellata con la rassegna veronese.

Anche quest'anno tutte le sue opere sono in esposizione al Museo Diocesano Francesco Gonzaga di Mantova.

© 2023 by JACK SMITH PHOTOGRAPHY.

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